Fotomulte: per la cassazione sono legittime

Le multe prese per essere passati con il semaforo rosso e certificate dalla fotografia effettuata dagli apparecchi “spia” collocati all'incrocio vanno pagate, anche nel caso in cui nelle vicinanze non ci sono i vigili a contestare immediatamente l'infrazione. Lo sottolinea la Cassazione che, per effetto delle nuove norme, rivede il suo precedente orientamento contrario a convalidare le multe accertate solo dalle foto senza l'intervento della polizia municipale. La Suprema Corte osserva che le modifiche apportate al Codice della strada, e convertite nella legge 214 del primo agosto 2003, prevedono che in caso di attraversamento di un incrocio con il semaforo indicante la luce rossa “non è necessaria la presenza degli organi di polizia stradale qualora l'accertamento avvenga mediante rilievo con apposite apparecchiature debitamente omologate”.

RICORSO RESPINTO. Pertanto “i documentatori fotografici delle infrazioni commesse alle intersezioni regolate da semaforo -conclude la Cassazione- sono divenuti idonei a funzionare anche in modalità completamente automatica, senza la presenza degli agenti di polizia”. Così è stato respinto il ricorso di un automobilista di Pistoia che contestava la “fotomulta” per l'assenza dei vigili. Ora deve pagare 300 euro. In primo grado il verbale era stato annullato dal giudice di pace, poi - su ricorso del Comune - la multa era stata confermata.

(tg1)