Fuorilegge le strade alberate?

Alberi pericolosi troppo vicini alla carreggiata? La strada non è a norma. Serie le conseguenze sul piano legale. 



Una sentenza della Corte di Cassazione considera non a norma le strade statali con alberi posti a una distanza inferiore ai 6 metri dalla carreggiata. Praticamente tutte. E arrivano le prime cause penali. 


Una sentenza della Corte di Cassazione sta mettendo l'ANAS e i suoi addetti alla manutenzione delle strade nella condizione di subire una valanga di azioni legali. Un capocantoniere è stato infatti condannato per omicidio colposo, non avendo provveduto a mettere in sicurezza la SS75 Umbra, dove gli alberi a bordo carreggiata sono troppo vicini alla sede stradale.
Il nodo è nel Codice della Strada, che sulle vie extraurbane stabilisce una distanza minima delle piante ad alto fusto dalla sede viaria pari a 6 metri (art. 16 del CdS e art 26 del relativo Regolamento d'attuazione).
Fino a oggi si era pensato che quella scrittura, risalente al 1993, non fosse retroattiva, ma che riguardasse solo le nuove piantagioni. Ora la Cassazione, con la sentenza 17601 del settembre 2010, ha stabilito invece un nesso di colpevolezza per il capocantoniere.
E già c'è un'altra richiesta di giudizio pendente, per un motociclista morto nel '96 sulla via Pontebbana, proprio perché finito addosso a un albero nel tentativo di evitare un pedone.
Di certo ci saranno polemiche. Anche perché mettere in sicurezza una strada contornata da alberi non è affatto semplice. Per le automobili si può pensare a una guard rail, ma si tratta di una soluzione non valida per i motociclisti.
Già in passato non sono mancate proteste clamorose. Nel centro Italia si cita, ad esempio, il taglio notturno di centinaia di platani sulla strada che collega la via Cassia Bis con il lago di Bracciano. Un'azione clamorosa (e scellerata) seguita alla morte di un motociclista.
Purtroppo le vecchie strade sono nate in un'epoca in cui ci si muoveva a basse velocità, e dunque gli alberi non rappresentavano un pericolo. Oggi certe piante, si pensi ai pini della Fettuccia di Terracina, sono un patrimonio. Questo rende la soluzione del problema particolarmente difficile e costosa.
Nel frattempo all'ANAS rischiano, come detto in apertura, una montagna di azioni penali, visto che l'omicidio colposo non si prescrive prima dei 10 anni



di Riccardo Matesic