Stop ai velox fissi in città

La Corte di Cassazione ha ribadito ciò che il Codice della Strada prescrive con estrema chiarezza: sulle vie urbane ordinarie la velocità può essere controllata solamente in presenza di un agente 
Le postazioni fisse di controllo della velocità non possono essere piazzate sulla viabilità urbana ordinaria. Si tratta di un fatto noto, ma per rimettere ordine in questa vicenda sempre calda è servita una sentenza della Cassazione (la 3701/11 della Seconda Sezione Civile). "Repetita iuvant", direbbero i latini.
E allora riprendiamo in mano il Codice, per ricordare anche noi cosa prescrive. 

I controlli con postazioni fisse a funzionamento automatico sono possibili su autostrade e strade extraurbane principali; mai sulle strade urbane ordinarie. Previa autorizzazione prefettizia possono poi essere messi in opera anche sulle strade extraurbane ordinarie e urbane di scorrimento.
Quello che invece è successo nel tempo, è che diversi comuni hanno aggirato questa norma, chiedendo ai prefetti di autorizzare postazioni automatiche anche su strade cittadine che non hanno i requisiti.
Ora la Cassazione ha detto che quelle macchinette sono illegali. Via ai ricorsi.


Riconoscere una strada urbana
L'articolo 2 del nuovo Codice elenca le caratteristiche necessarie perché una strada possa essere classificata di scorrimento. E cita la necessità di carreggiate indipendenti o separate daspartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia. Più un'eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici. Poi debbono avere banchina pavimentata a destra e incroci con semafori. Infine la sosta, per la quale debbono essere previste apposite aree o fasce laterali, esterne alla carreggiata.

Sono proprio due capoluoghi fra i più grandi, quelli dove si sono concentrate le maggiori polemiche e il maggior numero di ricorsi. Nel capoluogo toscano, ad esempio, l'installazione di velox è stata effettuata lungo i viali cittadini, quasi tutti non idonei, ad eccezione di Viale Etruria. Così, sono volate parole grosse tra l'Associazione di consumatori Aduc e il Comune, con tanto di querela presentata dall'amministrazione. Intanto, fioccano i ricorsi dei cittadini (oltre mille!), puntualmente accolti dai giudici di Pace.
Discorso analogo a Torino, dove se non altro nei giorni scorsi è stato spento il velox di corso Moncalieri. E in attesa di una soluzione, anche qui fioccano i ricorsi, appoggiati dal Codacons Piemonte, per il quale il Comune non s
olo rischia di vedersi annullare i verbali emessi, ma anche di essere condannato per una responsabilità aggravata.
In questa polemica segnaliamo però con un po' di sorpresa che la stessa Associazione -stavolta parliamo del suo braccio veneto- sembrerebbe impegnata anche in battaglie meno opportune: come quella, ad esempio, contro il Tutor in autostrada, installato recentemente lungo la A4, la A28 e la A23. I dati parlano chiaro: il controllo della velocità media in autostrada ha portato a una sensibile riduzione degli incidenti e della mortalità.
di Riccardo Matesic